La proposta di modifica del Regolamento (UE) 2018/841 e del regolamento (UE) 2018/1999, nel contesto del pacchetto "Pronti per il 55 %", prevede che la Commissione sia chiamata a procedere all'esame delle politiche e della legislazione esistenti, per rafforzare il contributo del settore LULUCF all'obiettivo generale più ambizioso in materia di clima per il 2030 e di conseguire la neutralità climatica entro il 2035 nel settore del suolo.

In tale ottica, si sono interpellati esperti di diversa estrazione, al fine di promuovere una partecipazione unitaria, informata e basata sull’evidenza della Regione e di migliorare la consapevolezza territoriale sia rispetto alla tematica specifica che rispetto al processo legislativo europeo.

Il presente documento ha lo scopo di far conoscere agli organi regionali la pubblicazione dell’iniziativa europea, incrementata da una serie di pareri scientifici redatti da esperti operanti in centri di ricerca, università pugliesi, enti regionali, al fine di promuovere l’adozione di una posizione regionale nell’ambito della partecipazione al diritto europeo della Regione Puglia e intraprendere ulteriori azioni per sostenere l’obiettivo del regolamento.

I contenuti di tale documento rappresentano un elemento conoscitivo per la formazione di una posizione regionale su tale iniziativa di revisione normativa.

 

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Il nuovo Rapporto sullo Sviluppo Sostenibile in Europa 2021, pubblicato da Sustainable Development Solutions Network (SDSN) (“Rete di soluzioni per lo sviluppo sostenibile”), in collaborazione con SDSN Europe e Institute for a European Environmental Policy (IEEP) (“Istituto per la politica ambientale europea”), analizza per la terza volta i progressi dell’Unione Europea, dei suoi Stati Membri e degli altri Paesi europei extra-UE verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, approvati dall’Onu nel 2015.

Si allega un breve testo che introduce alla lettura del documento riportando estratti testuali e grafici ed elementi di possibile interesse per il territorio italiano. 

 

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Il presente rapporto “Transizione ecologica aperta” è stato redatto e pubblicato dall’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Tale documento si rivolge a politici, amministratori, giornalisti, ambientalisti e cittadini che hanno a cuore il futuro dell’ambiente italiano.

Si tratta di un riepilogo delle tante dinamiche che concorrono alla transizione ecologica italiana, ponendo l’attenzione della società agli aspetti più importanti di ogni fenomeno.

In riferimento ai principali sistemi naturali e umani che concorrono a definire quello che chiamiamo “ambiente”, si esamina lo stato attuale ma anche l’andamento negli ultimi anni e gli obiettivi futuri. 

Si identificano le maggiori criticità dell’ambiente italiano sulle quali concentrare gli sforzi nei prossimi anni, come ad esempio il consumo del suolo, le emissioni di gas serra dei trasporti e del settore civile, le condizioni marine o acqua dolce.

Vengono altresì segnalati i risultati raggiunti o raggiungibili. Basti pensare al forte calo delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento in generale, all’ espansione dei boschi, all’aumento delle aree protette.

Il documento è articolato in tre parti: 

  • L’ambiente italiano a colpo d’occhio
  • I sistemi naturali
  • I sistemi umani.

 

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Il Rapporto sullo Sviluppo Sostenibile in Europa 2021 (in inglese «Europe Sustainable Development Report 2021») è stato redatto da Sustainable Development Solutions Network (SDSN) (“Rete di soluzioni per lo sviluppo sostenibile”) in collaborazione con Institute for European Environmental Policy (IEEP) (“Istituto per la politica ambientale europea”).

Il presente documento si basa sulla metodologia verificata da esperti e statisticamente controllata del Rapporto annuale sullo sviluppo sostenibile. Vengono definite soglie di performance per ogni indicatore sulla base di un albero decisionale e si prende in considerazione anche l’impatto ambientale e sociale del consumo di beni e servizi nell’UE sui Paesi esteri che li producono.

Green Deal Europeo, la Ripresa UE e gli SDGs. Tale report si propone di descrivere un’analisi dettagliata dell'allineamento degli SDG per due PNRR (Italia e Spagna), definendo quanto i piani siano allineati con gli SDGs, identificando le lacune nella copertura degli stessi, cercando di determinare in che misura questi due Paesi stanno affrontando le loro più grandi sfide. Questo tipo di analisi  può aiutare i paesi ad identificare le aree all'interno degli SDG che richiedono ancora notevoli investimenti e riforme e che non sono stati affrontati dal loro PNRR. Il PNRR dell'Italia, ad esempio, affronta principalmente la componente ambientale dello sviluppo sostenibile attraverso un focus sulla transizione energetica e sull'abbattimento delle emissioni che alterano il clima, piuttosto che attraverso la protezione degli ecosistemi e della biodiversità. 

Dall’ SDSN emerge che Italia è al 23esimo posto (con un punteggio di 68 su 100), dopo la Spagna e prima della Croazia, nell'elenco di 34 Paesi europei che include anche le nazioni in fase di preadesione per entrare nell'Unione. 

Risultati e sfide degli SDGs in Europa. L'emergenza sanitaria ha bloccato i progressi verso il raggiungimento degli Obiettivi SDG in Europa e altrove, riducendo l'aspettativa di vita e aumentando i tassi di povertà e tassi di disoccupazione in molti paesi. Le rappresentazioni grafiche di tale rapporto mostrano come l'indice SDG nei paesi dell'UE27 è leggermente diminuito nel 2020, per la prima volta dal 2005, a causa del COVID-19. Come sottolineato nell' SDG 17 "Partnership per gli obiettivi", l'Europa deve continuare a lavorare con Stati Uniti, Nazioni, G20, G7 e altri partner chiave per accelerare il lancio di vaccini ovunque e affrontare la mancanza di spazio fiscale per finanziare le spese di emergenza ed i piani di risanamento in paesi a basso e medio reddito.

Pertanto, porre fine alla pandemia da COVID-19 è un prerequisito per il ripristino e l'accelerazione dei progressi degli SDG in Europa e nel mondo. 

 

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Puoi consultare la mappa interattiva in cui sono efficacemente rappresentati i progressi dei Paesi rispetto agli SDGs al seguente link:  https://eu-dashboards.sdgindex.org/map 

Con la nuova “Strategia nazionale per l’economia circolare”, incentrata su ecoprogettazione ed ecoefficienza, si intende definire i nuovi strumenti amministrativi e fiscali per potenziare il mercato delle materie prime seconde, la responsabilità estesa del produttore e del consumatore, la diffusione di pratiche di condivisione, supportare il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, definire una roadmap di azioni e di target misurabili. 

La Commissione europea, nel secondo Piano d’azione per l’economia circolare, sottolinea come con un modello lineare di economia, basato su un alto consumo di risorse e di energia, non sia possibile raggiungere la neutralità climatica. Secondo la strategia europea Green Deal, l’economia circolare servirà a superare circa il 50% del “gap” che ci separa dal raggiungimento dell’obiettivo di temperatura di 1,5 °C.

In questo contesto, un aspetto cruciale è quello di gestire le risorse naturali in modo più efficiente. Nell’uso efficiente delle risorse rientra anche la gestione delle risorse e dei servizi idrici ed è fondamentale incrementare le attività di valorizzazione delle acque reflue depurate.

Il presente documento è stato redatto dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) con il supporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e il contributo dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

 

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Siti consultabili: www.mite.gov.it   

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