La pandemia da COVID-19 ha mostrato quanto siano fragili la nostra società e la nostra economia di fronte a shock sistemici. 

Le tante soluzioni delineate nel Green Deal non possono che avere successo se progettate in modo socialmente giusto ed equo e se cittadini, comunità, imprese e organizzazioni fanno la loro parte, insieme alle politiche e alla regolamentazione del governo. Per queste ragioni la Commissione Europea ha lanciato un Patto europeo per il Clima, per assicurarsi che tutti possono contribuire a costruire un'Europa più verde e sostenere il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Tale Patto offrirà alle persone e alle organizzazioni modi per conoscere i cambiamenti climatici, sviluppare e implementare soluzioni e connettersi con gli altri per moltiplicare l'impatto di quelle soluzioni. Si creerà uno spazio atto a condividere informazioni, dibattere e agire la crisi climatica.  

"Ambasciatori del Patto europeo per il clima". Gli ambasciatori del Patto daranno l'esempio nelle azioni di protezione del clima e dell'ambiente a diventare un ponte proattivo tra la società civile, le parti interessate e la Commissione europea.

Il Patto per il clima dunque, incoraggerà processi democratici, pratici, trasparenti, basati sulla scienza e verterà su azioni inclusive di lunga durata sui cambiamenti climatici da parte di individui e organizzazioni. 

 

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Presentazione del Report “EU Strategy for Sustainable Textiles”.

La Commissione europea ha avviato l’iter di un’iniziativa volta alla costruzione di una strategia europea per un tessile sostenibile, nel contesto della sfida alla neutralità climatica segnata dal Green Deal. 

I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile di cui l'Agenda 2030 è articolata rappresentano una guida “olistica”, in quanto estesa a tantissimi ambiti dell’azione umana. Gli SDG sanciscono che la lotta per i diritti umani e la lotta per la salute del nostro pianeta devono andare di pari passo. Come ogni ambito economico, anche la moda deve integrare gli sforzi per proteggere l’ambiente e le persone che lavorano lungo le catene di produzione ed approvvigionamento per essere considerato un settore sostenibile.

Il presente report delinea una serie di spunti tematici che riguardano possibili connessioni tra gli SDGs e l'industria della moda di oggi.

Il settore moda in Puglia rappresenta uno dei settori tradizionali e trainanti. Il sistema della moda pugliese è oggi in possesso di elementi che lo rendono in grado di competere nei mercati internazionali grazie all’unione tra artigianalità e tecnologia, manodopera qualificata e processi produttivi innovativi e sostenibili. Questo ha permesso alla Puglia di arrivare a rappresentare oggi un’eccellenza della moda made in Italy.

 

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Alla luce dei primi ritrovamenti in Italia di materiale genetico di SARS-CoV-2 nelle acque di scarico, il presente articolo si propone di affrontare la fattibilità e la valenza strategica della sorveglianza ambientale sui virus in acque reflue come possibile strumento di prevenzione e controllo di focolai epidemici, anche attraverso specifici aggiornamenti sulla ricerca analitica del virus in matrici idriche complesse.

Il webinar del 18 maggio 2020 è stato organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con l’Istituto per la Ricerca sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IRSA). 

L’utilizzo dei reflui urbani per la sorveglianza virale ha permesso di analizzare alcuni reflui urbani per la ricerca del SARS-CoV-2, rivelandone la presenza nei reflui di Milano il 24 e 28 febbraio 2020, in concomitanza con il primo caso autoctono registrato in Italia. 

Tali risultati confermano la validità dell’approccio Wastewater-Based Epidemiology (WBE), già riconosciuto a livello internazionale, per fornire importanti informazioni sia durante la fase epidemica sia durante la fase non-epidemica.

 

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La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, conosciuta anche come COP26, è la XXVI Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, programmata a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre 2021, sotto la presidenza del Regno Unito. 

La COP26 è organizzata dal Regno Unito in partenariato con l'Italia, alla quale è stato affidato il compito di ospitare la Pre-COP26, che si è svolta a Milano dal 30 settembre al 2 ottobre.

Gli obiettivi della COP26 sono i seguenti:

1. Azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l'aumento delle temperature a 1,5°C: ad ogni Paese si chiede di presentare obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni entro il 2030 che siano allineati con il raggiungimento di un sistema a zero emissioni nette entro la metà del secolo;

2. Adattarsi per la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali: per raggiungere i primi due obiettivi, i Paesi sviluppati devono mantenere la loro promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari l'anno in finanziamenti per il clima entro il 2020.

3. Mobilitare i finanziamenti;

4. Collaborare: solo lavorando tutti assieme si potranno affrontare le sfide della crisi climatica.

 

Siti consultabili: https://ukcop26.org/it/iniziale/ 

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Miglioramento delle politiche verso i mercati locali e volontari del carbonio per la mitigazione del cambiamento climatico.

Il progetto Carbomark è finanziato nell’ambito del Programma Life + Environment and Governance, uno strumento che contribuisce ad implementare, aggiornare e sviluppare la politica e la legislazione dell’Unione Europea in materia ambientale, mediante il cofinanziamento di progetti pilota o di carattere dimostrativo.

Il presente documento si propone di descrivere Carbomark, iniziativa pilota che ha portato a testare, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia, un mercato volontario del carbonio, quale strumento per rafforzare le politiche europee per la lotta ai cambiamenti climatici e per ridurre le emissioni di gas serra.

 

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