Il presente studio è stato condotto dall’ Area di ricerca dell’ Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) con l’obiettivo di mostrare la situazione dei 20 Paesi rispetto agli Obiettivi dell’Agenda 2030.

Questo studio rappresenta un' utile base di partenza per approfondire la misurazione dello sviluppo sostenibile nei Paesi del G20.

In quest’ottica, l’ASviS propone che i Paesi del G20 avviino un monitoraggio costante ed esaustivo della situazione rispetto agli Obiettivi dell’Agenda 2030, condizione necessaria per favorire il raggiungimento degli SDGs nel contesto internazionale.

 

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Il 12 maggio 2021, la Commissione ha adottato il Piano d’azione dell’UE al 2030: “Verso inquinamento zero per aria, acqua e suolo”

L'obiettivo "inquinamento zero" è trasversale, contribuisce all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e integra l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 in sinergia con gli obiettivi dell'economia pulita e circolare e del ripristino della biodiversità. È parte integrante delle iniziative del Green Deal europeo e la Commissione continuerà a inserirlo nelle future iniziative politiche.

Il presente piano d'azione fissa obiettivi chiave per il 2030 al fine di accelerare la riduzione dell'inquinamento.

Sul percorso zero inquinamento, il Piano stabilisce sei target da raggiungere al 2030, con l’obiettivo di ridurre:

  1. del 55% le morti premature da inquinamento dell’aria;
  2. del 30% le persone affette da disturbi cronici;
  3. del 25% gli ecosistemi dove la biodiversità è minacciata dall’inquinamento;
  4. del 50% le perdite di nutrienti, l’uso di pesticidi chimici, e la vendita di antibiotici per l’allevamento di animali e acquacoltura;
  5. del 50% I rifiuti di plastica nel mare e del 30% le microplastiche rilasciate nell’ambiente;
  6. significativamente la produzione di rifiuti e del 50% i rifiuti urbani residui.

 

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Una migliore gestione delle risorse idriche è una componente essenziale per il successo della mitigazione del clima e delle strategie di adattamento.

Il volume presenta una rassegna composta di tematiche emergenti sulle complesse interazioni clima-ambiente-acqua e salute, con l’obiettivo di offrire conoscenze e proporre azioni rispetto alla prevenzione e gestione dei rischi legati alle pressioni umane sui sistemi naturali e agli utilizzi delle risorse, che stanno compromettendo l’accesso universale all’acqua e ai servizi igienici e, di conseguenza, molti altri obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Per implementare la rete per il monitoraggio dei residui dei prodotti fitosanitari nelle acque alla luce delle indicazioni del Piano d’Azione Nazionale (PAN) e dell’evoluzione del quadro conoscitivo in materia di pesticidi, la Regione Puglia ha costituito con DGR n. 896 del 07 giugno 2017 uno specifico Gruppo di lavoro composto dalle Sezioni regionali “Risorse idriche”, “Osservatorio Fitosanitario” e “Promozione della Salute e del Benessere”, da ARPA Puglia e dal CNR IRSA di Bari, in qualità di soggetto coordinatore tecnico-scientifico.

 

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Le microplastiche rappresentano contaminanti ambientali ampiamente diffusi negli ambienti acquatici e da tempo studiati per i possibili effetti sulla salute umana e animale.

Negli ultimi anni l’interesse della ricerca si è spostato sulle modalità con cui le microplastiche raggiungono le acque interne e sull’impatto che potrebbero avere sulla distribuzione dell’acqua potabile. Questi pattern di distribuzione possono essere divisi in tre grandi categorie:

  • fonti terrestri;
  • fonti idriche;
  • fonti atmosferiche.

La stessa sostanza può avere effetti diversi a dosi diverse, in funzione della quantità di sostanza a cui si viene esposti e dalla via attraverso la quale si verifica l’esposizione. C’è quindi una urgente necessità di studi che forniscano evidenze solide attraverso metodiche efficaci e validate sulla potenziale esposizione a microplastiche attraverso le acque e alle eventuali conseguenze sulla salute, come pure verso tecniche di rimozione di microplastiche dall’acqua potabile.

Alla luce dei nuovi principi normativi, con il presente rapporto si intende fornire un approfondimento sullo stato dell’arte sia delle procedure di campionamento di microplastiche negli ambienti acquatici, sia dei metodi di pretrattamento.

 

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L’indagine ecotossicologica è riconosciuta a livello internazionale come strumento valido nella prevenzione di effetti avversi negli ecosistemi che possono manifestarsi anche nell’uomo attraverso un’esposizione diretta/indiretta a sostanze chimiche pericolose, inclusi i contaminanti “emergenti” e le miscele. Pertanto l’Istituto Superiore di Sanità ha organizzato due incontri specifici dal titolo “Ecotossicologia e Salute”.

In questo rapporto sono riportati alcuni contributi di relatori che hanno concorso a creare il network nazionale. Gli obiettivi del presente lavoro sono:

  • costituzione di una piattaforma di esperti nazionali di settore e individuare nuovi approcci ecotossicologici;
  • elaborazione di linee guida per la salvaguardia dell’ambiente e della salute umana utili al legislatore.

 

Siti consultabili:

https://www.iss.it/rapporti-istisan

https://www.eea.europa.eu/it/segnali/segnali-2015/intervista/cambiamento-climatico-e-salute-umana

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