Con la nuova “Strategia nazionale per l’economia circolare”, incentrata su ecoprogettazione ed ecoefficienza, si intende definire i nuovi strumenti amministrativi e fiscali per potenziare il mercato delle materie prime seconde, la responsabilità estesa del produttore e del consumatore, la diffusione di pratiche di condivisione, supportare il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, definire una roadmap di azioni e di target misurabili. 

La Commissione europea, nel secondo Piano d’azione per l’economia circolare, sottolinea come con un modello lineare di economia, basato su un alto consumo di risorse e di energia, non sia possibile raggiungere la neutralità climatica. Secondo la strategia europea Green Deal, l’economia circolare servirà a superare circa il 50% del “gap” che ci separa dal raggiungimento dell’obiettivo di temperatura di 1,5 °C.

In questo contesto, un aspetto cruciale è quello di gestire le risorse naturali in modo più efficiente. Nell’uso efficiente delle risorse rientra anche la gestione delle risorse e dei servizi idrici ed è fondamentale incrementare le attività di valorizzazione delle acque reflue depurate.

Il presente documento è stato redatto dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) con il supporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e il contributo dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

 

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Siti consultabili: www.mite.gov.it   

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